sabato, dicembre 01, 2012

Un bosone per caso

E' stato un caso fortuito quello che mi ha coinvolto emotivamente alla notizia che era stata scoperta una particella con caratteristiche molto simili a quelle del ricercatissimo bosone di Higgs: fantastici bosoni, oggetti sconosciuti ai più, che hanno avuto la loro ribalta questa estate su tutti i media per poi tornare nell'oscurità poco dopo.
Tutto è ricominciato un paio di anni fa dopo una pausa di quasi 20 anni, perché tanto è il tempo trascorso dall'ultima lezione di fisica al politecnico, e come succede spesso il caso ha voluto mettermi innanzi alla realtà che mi sono nascosto per lungo periodo, o meglio che ho utilizzato per mio comodo ma che avevo svuotato dalla passione primordiale: io adoro la fisica.
Certo, nel mio lavoro le conoscenze di chimica, meccanica, idraulica sono sempre state utili, ma un fatto è utilizzare qualche formuletta da applicare pedestremente un altro è appassionarsi alla vicende della ricerca attuale e soprattutto a quelle della storia della fisica.
Molte volte mi son chiesto che cosa sarebbe cambiato se durante i miei anni dell'apprendimento (e non è passato un secolo) ci fossero stati i mezzi tecnologici attuali, soprattutto youtube con i video ed i corsi più disparati: sono ormai disponibili online laboratori virtuali e raccolte di video di professori di tutto il mondo, fino ad arrivare a veri e propri portali che raccolgono una grande quantità di risorse in rete veramente complete ed interessanti.
In questa realtà in evoluzione, sembrerà un assurdo, i video che hanno riattizzato il mio interesse sono dei vecchi documentari realizzati negli USA credo negli anni '60, dei piccoli capolavori di divulgazione scientifica: celebri professori dell'epoca spiegano con esperimenti pratici di laboratorio come funzionano le leggi della natura, utilizzando strumenti che forse ancora oggi si trovano di rado nelle aule sperimentali delle scuole superiori italiane.

Quindi la mia domanda sull'evoluzione dell'apprendimento negli ultimi decenni sarebbe frettolosamente archiviata notando che da sempre esistono i buoni insegnanti e già dal dopoguerra la divulgazione di massa, peccato che entrare in contatto con queste due realtà (non dico contemporaneamente) ha rappresentato molte volte una probabilità troppo piccola per essere considerata come uno standard scolastico; allora la considerazione da fare è che finalmente e potenzialmente tutti possono accedere al meglio dell'insegnamento, vedere le lezioni dei migliori professori al mondo, interagire mettendo a disposizione le proprie conoscenze, selezionare la tipologia di apprendimento che meglio riusciamo ad assimilare, insomma possiamo creare una scuola su misura per ogni individuo. Questo cambiamento potrebbe spaventare le istituzioni scolastiche che con la loro struttura centenaria assomigliano più a dei ministeri che a luoghi di scambio ed evoluzione culturale, ma la società progredisce a suon di rivoluzioni e la sfida è sempre la stessa: cambiare velocemente od essere sostituiti, spazzati via dal vento nuovo.

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